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Olimpiadi, San Francisco blindata per la fiaccola

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Messaggio Da Vezz Mer Apr 09, 2008 1:44 pm

Olimpiadi, San Francisco blindata per la fiaccola Cinesi2

È una San Francisco blindata quella che ospiterà la fiaccola olimpica. Dopo il suo arrivo martedì in città, unica tappa nordamericana del viaggio verso Pechino, le autorità locali hanno provveduto a rafforzare al massimo livello le misure di sicurezza. A San Francisco sono previste grandi manifestazioni di protesta, in particolare sul Golden Gate, il ponte che rappresenta uno dei simboli degli Stati Uniti d'America.

La Fiaccola, secondo quanto ha riferito il portavoce del Comitato della staffetta di San Francisco David Perry, è stata portata in un luogo segreto della metropoli californiana. L'intero programma è stato tenuto nella massima segretezza nel tentativo di limitare al massimo le incursioni degli attivisti per il Tibet, il Sudan e il Myanmar.

Le prime contestazioni si sono verificate già martedì, quando alcuni attivisti sono saliti sui tiranti del Golden Gate per appendere due giganteschi striscioni contro il governo di Pechino, reo di avere represso con la forza le proteste in Tibet. In serata, inoltre, si è svolta un´adunata per il Tibet, con migliaia di partecipanti che hanno accesso una candela. Alla manifestazione hanno partecipato, tra gli altri, l'attore Richard Gere (che ha pronunciato un breve discorso) e l'arcivescovo Desmond Tutu. I due hanno chiesto al presidente Usa, George W. Bush, e ad altri capi di stato di boicottare la cerimonia di apertura dei Giochi.

Secondo il programma comunicato dagli organizzatori dei Giochi, dopo San Francisco, nel mese di aprile la fiaccola dovrebbe fare tappa a Buenos Aires (11/04), Dar er Salam (13), Muscat (14), Islamabad (16), Nuova Delhi (17), Bangkok (19), Kuala Lumpur (21), Giacarta (22), Camberra (24), Nagano (26), Seul (27), Pyongyang (28), Ho Chi Minh (29). A maggio, invece, la torcia olimpica raggiungerà Hong Kong (2), Macao (3) e la Cina (4), dove inizierà il suo tour che la porterà anche sull'Everest.


La scorta della fiaccola: 30 marmadi-umani cinesi

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Il Cio (il Comitato Olimpico internazionale) minimizza la polemica scoppiata attorno ai "commandos" cinesi che scortano la fiaccola olimpica: i super-agenti in tuta blu, visti in azione per le strade di Londra e Parigi. «Il team di scorta alla staffetta della fiaccola è sempre fornito dal comitato organizzatore dei Giochi. È assolutamente normale e non c'è nulla di strano», ha detto da Pechino la portavoce Giselle Davies .

Il caso è scoppiato a Londra: Sebastian Coe, il presidente del Comitato organizzatore dei Giochi di Londra 2012, spintonato in maniera brusca durante il percorso della staffetta per le strade della capitale, s'era lamentato pesantemente dei modi bruschi e non proprio urbani: «Hanno tentato di spingermi fuori tre volte. Sono orribili, non parlano neanche inglese...», aveva detto l'ex atleta, campione olimpico dei 1500 metri nel 1980 e 1984, in una conversazione trapelata all'esterno per errore.

Ma chi sono i misteriosi «uomini in blu»? Al meno 1,90 d'altezza, addestrati per mesi a correre 40-50 chilometri al giorno, non digiuni di arti marziali; e tutti cinesi: un reparto d'elite dell'esercito, super-selezionati (sono studenti della Accademia di Polizia Armata Cinese, accuratamente scelti per far parte dell'«Unità a protezione della Sacra fiamma») che sono al seguito della fiaccola, per tutelare la fiamma e tenere lontani gli attivisti pro-Tibet che tentano di spegnerla.

Sono veri e propri armadi-umani: si sono allenati per chilometri anche su impervie strade di montagne proprio per poter acquistare il fiato necessario a star dietro alla staffetta. Secondo il 'Times', sono stati anche addestrati ad usi e costumi dei Paesi dove la fiaccola passerà e hanno dovuto imparare qualche parola di inglese, francese, tedesco, spagnolo e giapponese. Trenta di loro seguono la torcia all'estero, altri 40 stanno scortando il viaggio della fiaccola in Cina, fino al 6 agosto giorno in cui la staffetta arriverà a Pechino. Di fronte alle irate proteste una fonte di Scotland Yard ha ammesso sconsolato: «Sono qui perché fanno parte del pacchetto».
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Messaggio Da KA$$A Mer Apr 09, 2008 9:37 pm

Secondo me bisognerebbe provare a convincere la Cina a cessare le repressioni in Tibet. Per quanto riguarda il boicottaggio delle Olimpiadi io non sono del tutto favorevole, perche' lo sport dovrebbe vincere su tutto...ma se dovesse essere l unico modo per far capire ai musi gialli che stanno sbagliando...in questo caso si potrebbe fare...

la Cina riceverebbe uno smacco politico ma soprattutto ECONOMICO incredibile...e forse capirebbe che è ora di piantarla di fracassare i coglioni a 4 monaci e di darci a mukkio...perche' a parere mio...non hanno questo ritorno economico nel controllare il Tibet...è piu' una questione di orgoglio...
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